Altra battaglia altra vittoria

Autoconclusiva

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  1. Elladan di Imladris
     
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    Proseguivano nel loro errare per la terra di mezzo i due figli di Elrond il Mezz’elfo, la continua ricerca di orchi li aveva spinti sino ai territori attorno a Brea, la Contea si estendeva davanti al loro cammino mentre si lasciavano alla spalle casa, ovvero i territori di Imladris.

    Da due giorni erano sulle tracce di un nutrito gruppo di Orchi, Goblin e Uruk-Hai, i quali molto probabilmente stavano andando a rinforzare la colonia che due giorni prima avevano sterminato con poche difficoltà data la loro disorganizzazione e insolenza.
    Montavano i loro due cavalli, Vorondil di colore nero appartenente ad Elladan e Ameren di colore bianco appartenente a Elrohil, i due gemelli che galoppavano a passo moderato tenendo sott’occhio le mosse che le creature oscure compivano studiando un piano per ingaggiarli, facendogli esalare cosi l’ultimo respiro.

    -Or’dunque si sono spinti sin qui queste orride creature, non si spingevano da anni i questi territori pacifici ove gli Hobbit vivono in tranquillità; Non trovi fratello?-

    Chiese il maggiore al minore dei due

    -Effettivamente hai ragione Elladan, da anni vengono bloccati a sud dalla breccia di Rohan frutto del lavoro di Theoden e di suo nipote Eomer e da Ovest dai potenti eserciti di Moria uniti anche alle nostre forze disposte nei boschi; Non vi è dubbio che si stanno facendo via via sempre più organizzati e sfrontati.-

    Rispose Elrohil ad Elladan, con una leggera nota di acidità mista a rabbia dovuta alla presenza di quei nemici in un territorio tra i più tranquilli dell’intera Arda.
    Dal canto suo il maggiore manteneva la solita tranquillità e pacatezza anche nelle situazioni di pericolo o di allerta come in quella situazione, poco dopo che il minore ebbe terminato prese di nuovo parola.

    -Ebbene ciò che hai appena esplicato corrisponde al vero, la sfrontatezza di questi ignobili esseri deve per forza essere alimentata da qualcuno che muove loro come burattini tirandone i fili: Ormai è noto che nelle terre nere il monte Fato sia tornato in attività e anche la presa della cittadella di Osghilliat non fa presagire nulla di buono.-

    Fece una piccola pausa per poi riprendere il discorso, che era ascoltato attentamente dal fratello nel mentre cavalcavano.

    -Ma vedi è inutile pensare ai problemi che sono molto distanti da queste terre, ora il nostro compito è ben chiaro dobbiamo sbarazzarci di quelle immonde creature laggiù, facendo si che elle vedano la fine della loro vita al servizio del male-

    Nel mentre faceva uscire le ultime parole di bocca fece segno, indicando con un dito, al fratello ciò che era la loro priorità attuale; eliminare i nemici prima che entrassero a Brea.

    -Tutte queste cose fratello mi metto rabbia, vorrei far si che tutto abbia fine, vorrei sterminarli tutti quanti dopo quello che hanno fatto a nostra madre! Fratello dobbiamo agire!-

    -Calma Elrohil, Calma… Te lo rammento sempre fratello ma cadi sempre nello sterro errore, con la foga e la rabbia che hai dentro di te ti portano solo alla metà di quello che vuoi ottenere, bisogna avere un piano e mantenere i nervi saldi non vi è solo l’uso della forza, comprendi?-
    Disse il maggiore, redarguendo ancora una volta il fratello e mettendolo in guardia da quel che potrebbero portare le sue azioni dettata dalla fretta.
    Il minore abbassò leggermente il capo in segno di comprensione, non poteva che dare ragione all’altro sapeva bene che la fretta era una cattiva consigliera, ma il suo carattere lo portavano a pensare così non lo faceva apposta per farselo continuamente ripetere, ma era la suo indole che prevaleva sulla sua mente e cuore.

    -Fratello lo comprendo bene ed hai ragione su quel che hai appena detto, ma ciò non toglie che il mio pensiero va a quelle persone in difficoltà che stanno combattendo il male, come sta accadendo a Gondor ove la cittadella è stata assediata e lo è tutt’ora, non posso accettare che quelle orride creature viscide se ne siano appropriate togliendo la vita ad uomini coraggiosi e valorosi insieme alle loro famiglie; Per di più non riuscendo a dare il mio aiuto… Mi capisci Elladan?-

    Il maggiore fissava negli occhi le argenti iridi del gemello, vedendo la rabbia e lo sconforto che apparivano in essi; egli ascoltò bene cosa stava dicendo il minore e dopo una piccola riflessione prese fiato sospirando e parlò.

    -Fratello non addossarti colpe che non hai, è vero questi pensieri li ho anche io ma vedi ora noi non siamo la, anche io vorrei fare di più dando una mano a quelle povere genti ed aiutando l’esercito di Elessar, al contempo però devo pensare a cosa sto facendo e non posso permettere che la mia mente si annebbi di quei pensieri, che seppur comprensibili e sinceri, mi impediscono di svolgere al meglio il dovere attuale.
    Elrohil te lo prometto, finita questa caccia ci recheremo alla città Bianca di Minas Thirith e chiederemo un udienza con Estil*, nostro fratello.-

    Un sorriso apparve sul volto del minore nell’udire quelle parole, il cuore cesso di battere avido dentro se quietandosi e finalmente lasciando che la rabbia si placasse, come se quella promessa era l’antidoto che gli occorreva per contrastare il veleno che nel corpo si era infiltrato.

    -Fratello ciò che hai detto mi rallegra assi e mi fa stare più tranquillo e sereno, non vedo il momento in cui parleremo con nostro fratello adottivo per aiutarlo.
    Ma ora lasciamo alle spalle queste cose vi è un lavoro da svolgere al più presto, al che se non ce ne occuperemo anche qui si verificherà la situazione di oppressione che vi è a Gondor e nei territori di Mordor.-

    -Bravo fratello vedo che hai capit….-

    Delle urla scossero i due che percorrevano quel sentiero, nel parlare tra di loro non si erano accorti che gli orchi avevano aumentato il passo aumentando le distanze che vi era con loro; essi dunque erano già arrivati al villaggio ove sfociava il sentiero, iniziando così l’opera di distruzione e morte.
    Non persero tempo i due che con velocità si guardarono entrambi nelle argentee iridi capendosi all’istante, presero a galoppare freneticamente verso le urla e il fumo che nel cielo si innalzava e nel bosco si infiltrava.

    -Galoppa leggiadro, Vorondil!-

    Esclamò il maggiore seguito a ruota dal gemello

    -Anche tu Almeren, portaci alla battaglia-

    Leggiadri e veloci compirono l’ampia distanza che li separava dal piccolo villaggio guidati dall’udito e dall’olfatto; quando furono a pochi metri ed iniziarono a vederli con gli occhi argentati, imbracciarono ambedue l’arco prendendo dalla faretra la freccia incoccandola per poi scoccarla all’indirizzo dei primi due orchi che avevano sotto tiro centrandoli nel cranio, facendo così ingresso sul campo di battaglia al grido:

    -Gurth goth tel’quessir, Gurth goth tel’quessir!!-**

    Al contempo i due scoccavano frecce in ogni direzione, portando morte alle creature create dal male molte ere prima, riuscendo a impedire a molti di uccidere giovani e vecchi Hobbit indifesi a terra imploranti pietà.
    Essi furono sorpresi di vedere arrivare degli elfi dalle loro parti, quasi mai si spingevano oltre i loro confini facendoli così rimanere a bocca aperta estasiati da cotanta bellezza e movenze.

    -Fratello veloce, dobbiamo velocizzare il villaggio sta per essere soverchiato dalle fiamme, giriamo intorno al villaggio per spingerli al centro di esso, solo allora saremo in vantaggio avendoli tutti in un solo punto e potremmo agevolmente eliminarli! Galoppa verso Sud io andrò verso Nord, ci troviamo al centro!-

    -Agli ordini fratello, ci vediamo presto allora!-

    Le parole vennero urlate dal maggiore per farsi ben udire dal fratello, un movimento di testa per far si che il tutto era stato recepito, un riso sfida tra i due e via i due partirono per le rispettive direzioni.
    I figli di Elrond aiutati dagli archi e galoppando con i cavalli, accerchiarono la città facendo muovere i nemici verso il centro di ella come il maggiore aveva pianificato; alcuni furono avvolti dalle fiamme che loro stessi avevano appiccato alcuni decederono sotto le frecce lanciate dai due principi elfici che con maestria e eleganza ne lanciavano una dopo l’altra.
    Veloce e breve fu il tragitto per arrivare al lato opposto,dove era ubicato il sentiero che portava a Brea, i due arrivarono impedendo alla massa di proseguire e scappare oltre, non lasciandogli scelta: Otornavano indietro o oltre non avrebbero proseguito, e così fu.

    I principi smontarono da cavallo sguainando le else elfiche pronti a combattere corpo a corpo, in una battaglia che si annunciava cruenta ma breve; difatti gli orchi erano ormai una sola dozzina avendoli in gran parte uccisi con le frecce oppure spinti a soccombere nel fuoco che essi avevano creato.

    -Pronto fratello?-

    Chiese il minore con tono di sfida e un filo di felicità per la fine che avrebbero subito gli altri

    -Certamente, Fratello..-

    Controbattè l’altro anch’egli compiaciuto e con tono di sfida; subito il minore si avventò sugli orchi mentre il maggiore arrivò un attimo dopo dando vita ad uno spettacolo che in pochi avrebbero avuto il piacere di vedere.
    L’Eleganza e la maestria, unita alla leggiadria facevano si che i due sembrassero danzare durante il combattimento, furono letali contro chi gli si avventava contro trafitti dalla lama elfica imbracciata dai principi dando nemmeno una chance agli avversari che in poco tempo caddero esanimi a terra.
    La battaglia ebbe il suo epilogo, facendo si che il villaggio non venne distrutto e che molte di quelle anime avessero salva la vita.
    Ringraziamenti vennero elargiti ai due da chi li incontrava per il paese, che stavano oltrepassando per riprendere la via di casa, i due ringraziarono facendo delle riverenze ma non soffermandosi molto, in quanto avevano fretta di recarsi alla città bianca come promesso dal maggiore al minore.
    Udirono un bambino, il qual disse:

    -Grazie, qual è il vostro nome guerrieri-

    I due si guardarono e risposero all’unisono

    -Siamo i figli di Elrond-

    Prendendo a galoppare subito dopo, senza dare modo di fare ulteriori domande e ottenere delucidazioni.
    Minas Thirith era la prossima meta.

    [FINE]

    *Estil= Nome che Elrond dette a Aragorn durante la permanenza a Imladris, tenendo segreta la sua identità
    ** Gurth goth tel’quessir= Morte ai nemici degli elfi
     
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