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Dissolvenza al nero eterno. Il richiamo della morte dopo un infinito limbro tra Essa stessa e la Vita. In quella transazione la percezione dei sensi apparvero più fini e delicati, raffinati ed equilibrati. Tutto tornò allo stato originario e perfino l’impercettibile rumore della materia fu in grado di captare. Non opponeva resistenza e nemmeno si curava del motivo di tutti questi cambiamenti. Rimaneva immobile e ignaro di tutto. Una misteriosa lacrima cadde da uno dei suoi due occhi e l’impatto su una inspiegabile superficie generò moti circolari, dando forma e colore a sagome umane. Rimase ad osservare l’imminente immagine prossima ad apparire e solo allora riconobbe se stesso e l’altra persona davanti a se.
Era lui, Arthas, e di fronte vi era Luinil. L’irrefrenabile voglia di gridare il suo nome gli fu impedita poiché non uscì nemmeno una sillaba. Il suo tono parve assente oppure nessuno poteva sentirlo in quel vuoto che lo avvolgeva eternamente. Contemplò lo svanire della prima, l’affiorarsi della successiva immagine e gli fu impossibile non identificare la macabra e tetra fortezza denominata Minas Morgul, sua antica dimora sottratta con la forza dalle grinfie di Mordor. Ancora prima che accadesse ulteriormente una dissolvenza incrociata si rese conto di quello che stava vedendo: gli incontri, gli scontri, le gesta intraprese quando la sua anima sfiorava il terreno della Terra di Mezzo.
Il giuramento davanti alla Valie, le alleanze stipulate con i Popoli Liberi e le molteplici battaglie vinte e perse contro i suoi acerrimi nemici ed avversari. Scena dopo scena la sua mente fu colmata da tutte quelle informazioni che fino a poco fa gli furono sconosciute. Tante domande cercarono posto in quella mente ottenebrata dall’ambiente circostanze e affaticata da quello che parve un’apparente privazione dell’uso della parola ma all’apparizione dell’ultimo ricordo particolarmente nitido e fresco, la rabbia e il rancore prese il sopravvento ed iniziò ad opporre resistenza da quella specie di gabbia senza uscita. Si sforzò raccogliendo tutte le energie che possedeva, nonostante gli fosse stato impedito di muoversi, e distolse lo sguardo dall’inevitabile attimo della sua morte. Gli fu impossibile ed altrettante lacrime scesero copiosamente, lasciando libero sfogo al sentimento di amore che tutt’ora prova nei confronti della Regina di Ghiaccio e tentando di urlare ancora il suo nome.
Per quanto fiato potesse avere nel suo corpo e nella sua anima, inspiegabili crepe si formarono sull’infinito spazio oscuro che lo avvolgeva. Pezzo dopo pezzo, lo sgretolamento apparve evidentemente, inevitabile e dietro di esso una dimensione totalmente diversa da quella vissuta fino ad ora. Infine un’esplosione con notevole impatto visivo, fisico e mentale si scatenò, con ulteriore fragore udibile dall’antico Re dei Morti, costringendolo a tappare le orecchie con le mani per non danneggiare il suo udito. Rimase in ginocchio in attesa che tutto terminasse il prima possibile.
<< Arthas. >>
Una voce mai sentita prima d’ora stava chiamando l’antico fantasma. Egli alzò il capo in cerca della provenienza di tale voce ma non la trovò.
<< Non curatevi di chi sia Io ma importatevi di quello che sto per dirvi. Il vostro Percorso Spirituale fu osservato e contemplato da tutti Noi, l’aiuto necessario avete ricevuto senza alcuna remora e il sostegno per affrontare tutte le prove intraprese. Luinil vi ha protetto sin dal primo giorno, anche quando cadde nell’Ombra, poiché con coraggio e grande forza di volontà avete tenuto il ciondolo intorno al vostro collo nonostante avesse perso tutto il suo potere. >>
Un portale si aprì davanti a sé ma la stessa Luce gli impedì di scorgere cosa ci potesse essere al di là di quell’ingresso.
<< Il volere della Valie fu preso in considerazione ed approvato, essendo lei parte integrante di tutti Noi. Varcate la soglia di quella porta, Arthas Re dei Morti e Custode dell’Oltretomba. Signore dei Necromanti e antico Sovrano di Dunclivo e il ricordo di Voi non verrà dimenticato dai Popoli Liberi della Terra di Mezzo. Immortale nella Memoria dei Vivi. >>
Una leggera esitazione lo lasciò riflettere ma si lasciò convincere, incamminandosi verso il passaggio e lasciandosi inghiottire dalla Luce colma di Pura Energia e Benessere Paradisiaco.
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