Erest Garaz

Morte: per assassinio

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    ⊰ Innamoratevi di nascosto. Dura di più ⊱




    Erest nacque da una famiglia povera ma colma d'amore, nel quale trovò tutto ciò di cui aveva bisogno. Badava alla casa insieme alla madre, mentre suo padre lavorava i campi con i fratelli, rivendendo il raccolto alle fiere di paese, così da poter racimolare i soldi per mandare avanti la vita dei suoi figli.

    A quel tempo la terra era battuta da guerriglie e piccole scaramucce, di cui la famiglia di Erest non diede mai peso, fino a che non si ritrovò coinvolta in una di queste. I soldati furono brutali nei confronti del misero villaggio e chi non era fuggito dallo scempio iniziale, dovette sottostare alle angherie successive.
    Erest, che fu l'unica a sopravvivere della sua modesta famiglia, fu presa da uno dei soldati e seviziata senza tregua, nei fumi dell'alcol che questo si portava addosso.

    Trascinata via da ciò che rimaneva del suo villaggio, si vide costretta ad ingoiare a lungo quei soprusi, fino a che non giunsero nell'antico regno di Erebor. Qui comprese finalmente chi fosse il nano che l'aveva fatta prigioniera e di sua proprietà: Frerin Durin, secondogenito del nobile casato dei nani.
    In silenzio dovette sottostare al suo volere, che comprendeva lo sposarlo ed essere così posta come un trofeo di fronte agli occhi della corte riluttante.

    Erest, impacciata in quel mondo sfarzoso, cercò aiuto in Mewena, una giovane di Dale che le fu accanto per i mesi successivi, dove le rivelò d'essere incinta. Una notte purtroppo perse il figlio, tacendo sulla sorte del feto a Frerin, per paura che questo potesse riversare la sua rabbia, magari ributtandola in pasto al fango e al disonore.
    Fu in quel momento che da una terra lontana, oltre il grande mare, giunse in visita Valein con il primo dei suo figli, Dalin, portando stretta alleanza verso il re dei nani.
    I due ebbero una relazione segreta, ed Erest nascose successivamente a Valein d'aspettare un figlio da lui, prendendo così l'idea di poter dare smacco a Frerin.

    Il giorno del parto, mise al mondo due gemelli: Dréin e Gléin. Il primo fu preso dal nonno, mentre al padre fu taciuta la seconda figlia, ma anzi si mise su un teatrino d'inganni per scacciare così una contadinotta ignorante quale era Erest.
    Fu detto che la madre era morta, quando invece furono dati pochi stracci e qualche spicciolo alla nana, e la piccola in fasce, con l'ordine di sparire nell'immediato.

    Erest, con il cuore in gola, lasciò tutto quello splendore per ripercorrere il cammino fino alla sua terra natia: Rohan.
    Qui giunse in un piccolo paese oltre e si stabilì, meditando vendetta verso quel torto subito, pensando a Valein così lontano e irraggiungibile, soprattutto per via di una famiglia che il nano aveva.
    Crebbe quindi la bimba facendole fare i lavori più disparati per rafforzarla fisicamente e spiritualmente, così che divenisse forte e invincibile.
    Gléin ebbe uno scontro, anni dopo, con il capo villaggio ed Erest rimase in silenzio e in attesa, capendo che la figlia sarebbe ruscita a cavarsela con le sue forze.
    La mattina dopo ecco che Gléin fece ritorno a casa, raccontando alla madre che erano ora loro, la famiglia a capo del villaggio.
    Verso il 2982, nel quale il suo potere sulla cittadina era consolidata, fece il suo primo incontro con Malin e successivamente partì tre anni dopo per le Terre d'Oltremare.
    Qui si riunì a Valein e assistette con dolore alla morte di Dalin, primogenito del monarca e al processo contro Cori, scopertosi Gusur, il figlio del fabbro.
    Attese in silenzio, fino a che Frerin, in esilio in quelle terre con Limli, non tentò di liberare la ragazza dalle prigioni, per fuggire via dal regno di Valein.
    Lasciò passare Limli, senza farsi vedere, e poi uscì dall'ombra, mostrandosi al marito incredulo. Lo pugnalò, stringendolo a se in un abbraccio di vendetta, rivelandogli come fossero due i figli nati quel giorno, e il fatto che non fosse lui il padre di Dréin e Gléin.

    Presa così la propria vendetta, fece ricadere la colpa su Limli, tornando da Valein.

    Fu rapita successivamente con Nenar, da Yorgh Lanciapietra, nel pretesto di dichiarare guerra ai Garaz, e pochi giorni dopo trovò la libertà grazie a Turrion.
    Si sposò con Valein e coronò il suo sogno di essere al suo fianco fino alla vecchiaia, che però non vedranno insieme. Difatti il regnante soffrì per alcuni anni, dopo la guerra, di una ferita provocata proprio sul campo di battaglia.
    A nulla valsero i rimedi e questo trovò una morte serena con accanto le persone che amava, avendo potuto essere benedetto anche da un'ultima nascita.

    Erest continuò ad essere presente nella corte delle Bianche Scogliere, come regina madre, avendo a cuore la salvaguardia dell'ultimo discendente del re precedente, Valein II. Seguì in disparte l'operato di Karan, ora nuovo monarca, cogliendo l'opportunità di vedere il palazzo reale colmo di vita, grazie ai giovani rampolli di sangue nobile.
    Mewena, sua storica amica, condivideva con lei gioie e speranze per un futuro roseo per la terra d'Oltremare, mentre lo sguardo di Erest volgeva lontano, verso l'Harad, dove la sua unica figlia femmina era sul trono dei Monti Gialli insieme al marito Piediroccia.

    Erest mantenne per anni un metodico comportamento, nella vita di corte, nascondendo in realtà un piano ben ordito contro la famiglia reale: difatti la nana voleva eliminare la "concorrenza" nella scalata al potere, per mettere infine sul trono Valein II, reputandolo come l'unico in grado di essere un buon re, dopo Karan (vedendo anche in questo un guerriero senza cervello, che aveva sposato una femmina inutile, generatrice di bestiole senza senso d'esistere)

    La nana compì diversi raggiri, cercando da prima di deturpare l'utero della futura sposa di Nein, appena giunta alle Bianche Scogliere, con l'alleanza di un macellaio. Successivamente ingaggiò un Berseker per uccidere lo stesso primogenito di Karan.
    A due tentativi andati male, e con il dubbio crescente nel cuore della corte, Erest decise di far partire Valein II verso le sicure coste della Terra di Mezzo, come ultima meta i Monti Gialli, regno di sua sorella Gléin e il marito Thrain III.
    Sicura delle sue azioni, ordì un'alleanza segreta con Ondra Lanciapietra, unica superstite del clan delle Montagne, ed infine si preparò ad un ultimo piano, che non vide però la luce.

    Difatti Eileen, la futura sposa di Nein, agì nel cuore della notte e la costrinse, sotto tortura, a scrivere una lettera di pentimento per tutti i crimini del quale si era macchiata.
    Fatto ciò la trascinò sulle scogliere e da qui, con un ultimo tranello, la gettò oltre queste, vedendone il corpo trafitto dalle rocce.
    Si concluse la vita piena di passioni e tormenti di una nana dal carattere forte ed autorevole, dal cuore duro e colmo di risentimento.
     
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