Una dolce nenia prima di coricarsi

Monologo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Primi passi

    Group
    Hobbit e Nanhobbit
    Posts
    149
    Location
    Montagne Azzurre - Terra di Mezzo

    Status
    Death
    -Ungi dall’uio da parte..- La voce squillante e melodica del bimbo s'irradiava nella sala del bagno con convinzione e divertimento, lasciando che le mani giocassero con la barchetta intagliata nel legno che un suo parente gli aveva donato durante il gran ritrovo di nani al quale aveva preso parte, comprendendo ben poco delle vicende che s'erano affaccendate e dei drammi nascosti ai suoi occhi
    -La via è scappata. C'è più.- Alzò le spalline, per dar enfasi al canto, mentre un po' di schiuma cadeva al di fuori dalla tinozza insieme all'acqua calda, facendo così un gran pasticcio ai piedi scalzi della madre che lo stava cercando di lavare.
    Sili rise, scuotendo appena la testa, mentre insaponava la testolina riccioluta di Arsad, correggendolo subito dopo nell'intonazione del canto: -Ora la Via è fuggita avanti- mormorò, seguendo i giochi del figlio, mentre una serva s'avvicinò con un panno pulito per avvolgere successivamente il piccolo che fu issato al di fuori del bagno, sgocciolando un po' di qua e di là.


    Le Montagne Azzurre erano tornate a quella pigra quotidianità, il giorno dopo il funerale che aveva visto così tanti protagonisti e affaccendarsi di vite, e mai erano state così silenziose quella mattina quando il mercato aveva preso vita al di fuori dell'ingresso del castello insieme all'intero abitato; ancora barlumi di tristezza vigevano nei cuori e nei volti dei più, che iniziavano i loro mestieri, fino a tutto il corso della giornata, che aveva visto partire molti verso i propri domini.

    L'imperatrice aveva salutato con rammarico sua sorella Nili, scorgendo nella sua espressione l'ansia per il rientro ai Monti rossi insieme alla perplessità sull'imminente partenza del fratellino Lorin.
    Come biasimarla, d'altronde, se anche la stessa Sili vedeva in quella futura separazione un punto di rottura nella loro famiglia?


    Eppure Ralin le aveva spiegato il motivo di tale scelta, che vedeva Lorin in procinto di iniziare un viaggio d'apprendimento presso la parente Fili che, anche se tutt'oggi serbava forme femminili, un tempo fu un grande guerriero istruito per divenire un re, dallo stesso Thorin.
    Suo marito faticava a stare dietro all'incarico assegnatogli da Scudodiquercia e la soluzione migliore gli si era posta di fronte in un lampo: l'ultimo della dinastia Durin avrebbe così trovato un mentore capace di condurlo verso la sua futura strada da imperatore, se i Valar avessero voluto tale destino.

    Sili recuperò dalle braccia della nana il suo fagotto di nano, ricevendo da questo mille e più baci umidi sulla guancia che le strapparono risa colme d'amore, mentre s'apprestavano a ripercorrere la stanza fino alla camera del bambino, colma di giochi e vestiti puliti.
    -Mamy, mamy, ancora!- Sgambettava fra le sue braccia Arsad II, tenendosi con le braccia intorno al suo collo, nel dondolio costante dei passi della nanhobbit.
    -Stai buono, tesoro! Quante fette di torta hai mangiato per essere così euforico?- Domandò a bruciapelo, ricevendo dal figlio un pensoso visetto, prima che questo modellasse con le dita un tre convinto. -Oh, per i Valar! Sarà un'impresa degna di un guerriero metterti a dormire!-

    Le risa di Arsad s'alzarono limpide dalla sua camera, richiamando in quello stesso momento Lorin, che s'affacciò dall'uscio, chiedendo il permesso di accedervi.
    Sili gli fece segno di entrare, sciogliendo l'impegno della serva di finire il lavoro; ci avrebbe pensato lei stessa a vestire per la notte il figlio e rimboccargli le coperte.
    -Lorin!- Gridò euforico Arsad, sfuggendo dalla presa della madre per andarsi ad appioppare allo zio più giovane, richiedendo attenzioni che lo stesso gli diede con divertimento. -La mamy mi canta la canzone del nonno! Vero mamy?- Chiese conferma il piccolo, voltandosi verso la nanhobbit che, di tutta risposta, si sedette sul materasso sospirando.
    -Solo se ti fai finire di vestire e ti metti a letto. E' già passata l'ora delle favole e se tuo padre ti trova ancora in giro ti da una bella sculacciata su quel sederino rosa!-


    Mai aveva visto Ralin alzar mano sul figlio, neppure quando questo decideva di tirar troppo la corda in quei tipici capricci da bimbo; ma sapeva che era una minaccia bella che mirata e difatti Arsad tornò da lei, avvolto come un bruco nella propria crisalide, per lasciarsi viziare. Lorin invece avanzò e prese posto su una sedia, dondolando pensoso le gambe, ben educato nel suo portamento.
    -Sorella, è vero che l'imperatore non mi vuole qui?- Pose quesito a bruciapelo, richiamando così lo sguardo di Sili, in un'espressione perplessa.
    -Chi te l'ha detto? Mai parole furono più false.- Rispose, mettendo comodo Arsad sul letto così da potergli asciugare quella massa selvaggia di ricci, ereditati dal padre, e tergergli la pelle morbida con della polvere profumata. Si premurò di scegliere una camiciola pulita, continuando a dar peso alle proprie convinzioni. -So che è difficile comprendere le decisioni dei grandi, Lorin, e posso assicurarti che mi piange il cuore averti lontano miglia e miglia al di là del Grande Mare....Ma Ralin ha pensato giustamente al tuo insegnamento e Fili saprà istruirti su tutto ciò che devi sapere sul tuo futuro.-

    Sistemò alcune pieghe del tessuto con un passaggio di mano e poi diede una piccola sculacciata d'affetto a quelle coscette scoperte del figlio, facendolo così mettere sotto le coperte.

    Trasse un sospiro di pazienza, vedendolo in attesa, dando però priorità al fratello tutto pensieroso su quella sediola. Lo richiamò a se e quando gli fu accanto lo abbracciò, stringendolo forte a se.
    -Mi premurerò di accompagnarti io stessa da Fili, ed assicurarmi che tu stia bene. Ci sarà Migan con te e Kaléin e Neve con cui giocare e passare intere giornate ad esplorare i misteri delle montagne.- Cercò di rincuorarlo, anche se le stesse parole erano per il suo di animo in patimento.
    Tanti anni passati lontani dai fratelli e quel barlume di speranza nel riaverli di nuovo accanto a se....ed ora pareva che nuovamente la vita stesse giocando loro un tiro meschino.
    Eppure le cose sarebbero dovute andare così e non vi era altra possibilità di scelta.

    Gli prese il volto fra le mani, sorridendogli con dolcezza, mentre i pollici accarezzavano quella pelle morbida, tipicamente hobbit. Suo fratello Lorin aveva molti tratti di quella razza, facendolo somigliare spesso a quel lontano parente che per alcuni giorni, in passato, aveva fatto loro visita e che presto avrebbe dovuto incontrare nuovamente.
    -Ogni qualvolta sentirai il bisogno potrai scrivermi e io ti risponderò sempre, e quando potrò verrò a trovarti o sarai tu a viaggiare fino a qui, per godere del calore di casa. Oh, Lorin, sei parte di me come lo sono io di te e la stessa Nili. Siamo fratelli e niente e nessuno scinderà mai tale legame. Hai capito?-

    Attese un cenno positivo dal parente più giovane e questo lo effettuò con convinzione, stringendosi nuovamente a lei.
    -Ma io sposerò un giorno la principessa Vhara?- Soffocò quelle parole contro il suo ventre piatto, ma alle sue orecchiette hobbit giunsero forti e chiare, facendole scuote la testa e nascere un sorriso sincero sulle labbra.
    -No, tesoro. Lei è già promessa a Re Awalin. L'hai conosciuto al banchetto, ricordi?- Lorin alzò il volto, poggiando il mento contro il suo busto, gonfiando appena le guance in quel chiaro segno di insoddisfazione.
    -Ma lui è matto e lei è tanto bella. Ha quella luce negli occhi che....- Corrugò la fronte e arricciò le labbra, lasciando che sulle guance gli si dipingesse un timido rossore.
    Sili passò una mano fra la sua chioma scura, divertita dall'imbarazzo del fratello.
    -Vedrai che troverai qualcuno solo per te da amare e sposare. Ma non Vhara.- Lo ammonì giocosamente, lasciandolo andare per dar spazio ora ad Arsad, sentendo comunque un borbottio provenire dal minore della sua dinastia, che somigliava tanto ad un "Quello è vecchio e matto, vedrai che lei scappa."

    Arsad se ne stava invece immobile nella precedente posizione tipica d'attesa di bimbo, guardando contrariato la madre per quel ritardo nell'accontentarlo.
    -Canzone!- Esplicò solamente e solennemente, facendo alzare gli occhi al cielo alla nanhobbit che prese posto di fronte a lui. Richiamò a se anche Lorin che si mise in ginocchio a terra, con le braccia incrociate sul materasso e il mento poggiato su di esse.
    Sili carezzò la testolina del fratello, guardando entrambi mentre sceglieva il giusto tempo per intonare la canzone che sua madre soleva cantargli quando era piccina.

    -La Via prosegue senza fine
    Lungi dall’uscio dal quale parte.
    Ora la Via è fuggita avanti..-



    Vedeva nello sguardo di Arsad la soddisfazione nell'accoglimento della sua richiesta, vedendo le sue labbra cercare di seguire le parole dettate dalla madre, che andava lenta e a tempo per permettergli di starle dietro, anche se ogni tanto una lettera o due veniva mangiata dal figlio.
    Anche Lorin, che aveva appoggiato la guancia ora al braccio in una posa rilassata, intonò gli stessi versi con malinconia, sentendo quel calore di casa di cui sua sorella parlava poc'anzi.


    -Devo inseguirla ad ogni costo
    Rincorrendola con piedi alati
    Sin all'incrocio con una più larga-



    Arsad iniziò a mormorare e sbadigliare, accucciandosi meglio contro i morbidi guanciali, nella piacevole serenità tipica dei bambini, sotto lo sguardo vigile della madre che gli accarezzava le manine unite.
    Questa abbassò intenzionalmente il volume della propria voce sulle ultime strofe, accompagnando con affetto il sonno del suo piccolo, sorridendo complice al fratello divertito.


    -Dove si uniscono piste e sentieri.
    E poi dove andrò? Nessuno lo sa...-



    Il canto terminò e Arsad ebbe modo di girarsi su un fianco, portandosi un dito accanto alle labbra, senza però l'intenzione di metterselo in bocca per ciucciarlo, troppo preso ormai dalle braccia del sonno.
    -Ancora mamy...ancora...- Borbottò, ma Sili si alzò, facendo segno a Lorin di precederla al di fuori della stanza, dove lasciò solo un lumino acceso così che potesse proiettare, grazie a dei fori strategici, piccoli punti luminosi sul soffitto.
    -Domani, bimbo mio. Fai la nanna ora, che sei amato e protetto...- Sussurrò, raggiungendo il fratello a cui mise un braccio intorno alle spalle, chiudendosi la porta dietro di loro.
    Percorsero insieme i corridoi fino alla stanza di questo e ovviamente lui le chiese di ricantare la stessa nenia anche a lui. Cosa che Sili fece.

    Quando i bambini furono messi fra le braccia di Morfeo, la stessa si premurò di raggiungere i propri alloggi, dove Ralin la stava già attendendo per potersi coricare e lasciarsi alle spalle una nuova giornata d'impegni, pronti ad una prossima partenza per Oltremare.
     
    Top
    .
0 replies since 29/8/2019, 17:10   93 views
  Share  
.