Capitolo VI

Incantesimi di Illusione

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    A quanto pare le trame di questo manuale iniziano a intricarsi sempre di più, rivelando il loro lato buio che tale deve rimanere.
    Le categorie arcane inquadrano al sesto posto le Arti di Illusione poteri che a pochi sono concessi e che altrettanti possono poi davvero padroneggiare. Persino tra noi Istari i veri illusionisti sono solo Saruman e Pallando, potrei dire anche Gandalf perché sa fare qualche gioco di prestigio ma non potrei chiamarlo un illusionista.

    Che cosa significa essere un illusionista? E che cos’è un’illusione?
    Cercherò di essere il più chiaro possibile perché la scuola né mi appartiene né risulta semplice da imparare.

    Un illusionista è colui che pratica l’illusionismo, cioè usa gli incantesimi di illusione che possono essere di diversi tipi in base agli sgambetti che fa alla mente della persona.
    Di per sé questa magia sfrutta sia le distrazioni della mente sia le sue più fondate certezze per stravolgerla in modo, talvolta, anche irreversibile. Se riesce in questo è perché sfrutta le emozioni degli individui amplificando alcune e annichilendo altre.
    L’illusionismo definisce due tipi di illusione in ordine crescente di danno:
    -Ottiche: forme più lievi ma non per questo meno valide. Giocano con i sensi delle persone instillando l’Abulia.
    -Deliri: le forme più angoscianti di questa magia. Sono dei veri e propri sortilegi che intrappolano la mente in un mondo distorto e alterato che crea lo stregone. Fa vivere realtà contemporanee fittizie, può convincere un uomo a uccidersi o a uccidere altri, lo può maledire e al contempo controllarlo. Questi deliri, certo, non sono tutti uguali, possono variare il loro effetto e il loro scopo in base alla volontà dell’incantatore ma bisogna starci molto attenti.

    Nel delirio si vivono realtà inesistenti che a lungo andare compromettono il funzionamento di tutto ciò che può rappresentare la nostra personalità. A forza di vivere qui con la mente si perdono i ricordi che subito vengono assorbiti dall’ingannatore per i suoi scopi.
    In tale mondo può succedere di tutto perché a decidere cosa far comparire in quel palcoscenico è colui che ha lanciato questo sortilegio.
    Uno si chiederà se c’è allora una via di fuga da una tale rovina. Certo che c’è! Risponderò io.
    L’illusione gioca sulle nostre percezioni, sulle nostre emozioni, sui nostri ricordi, distorcendoli dalla realtà e portandoci alla pazzia. L’unico modo per impedire che ciò accada è il restare saldi.
    Una mente temperante, razionale e critica è molto più portata a ragionare quando si trova in quest’altro mondo e a capire quindi che può modificare anche lui la realtà intorno. Perché lì niente esiste e tutto può esistere.
    Quando sono entrato nel mondo alterato di Pallando ho combattuto il Re Stregone, che dapprima sembrava invincibile, poi ricordandomi dove fossi ho capito che era tutto uno scherzo al mio povero cervello e che bisognava soltanto rimanere saldi con lo spirito.
    Così ho fatto e ho terminato Angmar che è tornato nel suo lurido antro oscuro a serbare rancore e vendetta.

    Chi non ha volontà non si salva facilmente.
    Serve per forza un incantesimo di guarigione o una preghiera ai Valar per riprendere contatto con la realtà e non è sempre detto che quando lo farà ricorderà ancora tutto o sarà quello di prima.
    Mi sono concentrato molto sui deliri e meno sulle illusioni ottiche. Sebbene abbiano tale nome, non riguardano quei divertenti disegni che avrete visto da qualche parte, dove si possono osservare le forme più strampalate e bizzarre che la nostra psiche possa immaginare.
    Questo tipo di illusione riguarda appunto l’ottica dell’individuo e quindi la sua percezione dei sensi.
    Mentre Pallando è molto più bravo con i deliri, Saruman è abilissimo con questo tipo di illusioni. Sa dimostrarsi affabile e sincero anche mentre mente, sa risultare sempre convincente anche quando dice parole senza senso, sa come inquietare gli animi e come calmarli in un attimo, persino io sono caduto vittima della sua abilità.
    Nemmeno di queste illusioni c’è da fidarsi perché è facili essere molto arrabbiati per una cosa e ritrovarsi d’improvviso tranquilli, come se finora si stava combattendo una guerra persa.

    Le illusioni ottiche si basano sul concetto dell’Abulia, cioè dell’accidia.
    L’Abulia è una condizione di noia devitalizzante e debilitante in cui si porta il bersaglio. Vivendo questa sensazione di vita miserabile, lo sventurato si assoggetta ai comandi imposti, oppure non fa più nulla, perché è come se avesse esalato lo spirito.
    L’Abulia io l’ho vista in battaglia contro i soldati, piomba su di loro dal cielo come una polvere nera. Si istilla nei loro cuori che rallentano il battito e affamati di ossigeno gli uomini perdono i sensi. Si sentono stanchi, assonati e inutili. Cadono sul campo di battaglia istantaneamente! Non sono morti ma sono stati soggiogati dal Sonno.

    L’Abulia, dunque, provoca il Sonno della ragione che evoca i mostri. In quel momento orrori agghiaccianti possono urlare nella mente del malcapitato, e dei demoni oscuri possono annullargli ogni speranza di vita. Io questo potere lo chiamo il Malocchio: cioè quella maledizione angosciante che vive chi è preda del sonno abulico.
    Ai nostri occhi, nella nostra realtà, loro stanno solo dormendo e nessuno sta facendo niente, è tutto nelle loro menti! Per questo è molto insidioso riuscire a capire se qualcuno dorme male e basta o è preda a degli incubi più oscuri.
    Qualora qualcosa del genere capitasse, io ritengo che non ci si può salvare. Dopo un malocchio, o un delirio, non si tornerà mai a vivere la vita di prima.

    Come se non bastasse l’Alchimia, cioè la creazione di rimedi magici, ha raggiunto ormai ogni branca arcana e con le giuste piante può portare a questi stati comatosi chiunque.
    Ne discuterò meglio più avanti ma piante come il Giusquiamo, la Mandragola, la Belladonna e i vari funghi creano questi deliri che possono amplificarsi quando incontrano un illusionista.
    Questa via non è tuttavia proibita, perché il sommo Lorien ha donato queste conoscenze ai suoi fedeli come ricompensa e niente che deriva da un Dio può essere ritenuto proibito o sbagliato.
    Tutto sta nell’uso che si fa di questi incantesimi. Fossi in te, incauto lettore, non praticherei mai queste magie, sia perché non hanno formule magiche da imparare sia perché i loro effetti si verificano sia sullo sventurato sia sull’incantatore che vive anch’egli quella realtà, restando, però, in contatto con questa.
    Se non è abbastanza bravi si rischia di rimanere intrappolati in quel mondo. Anche questo grimorio è sotto illusione e non l’afferrerei ancora se fossi in te.

    Nessuno sta ora scrivendo queste pagine, perché si scrivono da sole. La magia le compila e riporta i miei pensieri. Ne cadrai vittima se non hai questo dono!
    Da qui in poi gli argomenti riguarderanno aspetti sempre più cupi della magia per tua sfortuna.
     
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0 replies since 4/5/2020, 19:53   85 views
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