Quando tutto va come deve andare

Monologo

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  1. Regina Ondra Lanciapietra
     
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    Accavallò una gamba sull'altra, seduta a capotavola di una lunga tavolata in legno di faggio. Dall'altro lato il consorte nonché zio re Krotos Mangiaossa, stava consumando animatamente un porcellino da latte, senza condividerlo.
    Davanti alla regina vi era un piatto svuotato dalla consumazione che, fino a qualche minuto prima, era riempito da fette magre di manzo e cotenna abbrustolita.
    Ma ora l'interesse della regina era tutto concentrato a legger i gentili caratteri impressi a penna della Regina Madre, nonché amica e alleata, Lady Erest Garaz.
    Sorrise, nel constatare che aveva fatto bene a riporre così lungimiranti speranze nei confronti dell'altra nana, riuscendo a plasmare la sua mente così da incattivirla maggiormente.

    - Marito, voci mi hanno riferito che Golieth ha deciso di allearsi con Karan Garaz, nel vano tentativo di sferrarci un attacco duplice, per metterci in ginocchio -

    Il nano, burbero nei modi come nel linguaggio, gettò l'osso del costato del maiale nel piatto, succhiandosi le dita per poi pulirsi la bocca con un tovagliolo unto e bisunto.

    - Queste voci sono vere, anche se m'infastidisce molto che tu metta il becco nei miei affari, femmina. Posso assicurarti che nessuno potrà sconfiggere la forza e la brutalità dei Thari, nemmeno quel pomposo ragazzo che ha messo il suo deretano sul trono di Valein! Che vengano! Le ossa gliele spezzerò personalmente io, una ad una! -, disse bevendo un lungo sorso di vino, rigettandosi poi sul cibo.

    Ondra aveva sempre trovato interessante il fratello maggiore di suo padre. Dalla tempra solida, quel nano non si piegava mai di fronte a niente e nessuno e pareva che i vizi fossero lontani dalle sue brame.
    A differenza di quell'ubriacone di Yorgh, che aveva perso clamorosamente una semplice battaglia diciassette anni prima.

    - Dovrò chiedervi il permesso per raggiungere i Monti Perenni, è sul trono il figlio della mia cara amica Erest e non mi pare giusto non porgergli i miei più che sentiti omaggi...-, disse girando attorno alla verità, conscia che il marito non se ne fosse nemmeno interessato.

    - Và, ma al tuo rientro esigo che tu faccia il tuo dovere e che mi dia un erede! -

    Già, poiché fino a quel momento Ondra aveva sempre preso le erbe. Perfino la possibile gravidanza venne programmata in segreto dalla nana, sapendo esattamente quando era il momento di donare tale gioia al Re.

    - E sia marito, reputo che il momento sia propizio per donarvi un erede degno del nome che portate -, e si alzò congedandosi poiché venne attratta dal richiamo di un suo sottoposto, infiltrato nella nobiltà dei Garaz. Dunque si apprestò a raggiungerlo, facendogli cenno di seguirla in uno dei tanti saloni adibiti allo svago.
    Si sedette su una poltrona interamente coperta di pelli, sebbene il tempo fuori da quelle mura fosse particolarmente caldo, e lo incitò a parlare.

    - Mia signora è accaduto un fatto oltraggioso, di grave entità, cui io ho assistito solo a una parte. Erano giorni che la Regina Erest sospettava di un possibile assassinio ebbene questo è avvenuto. Ero con lei e altri due nani, al porto, vedendo con i miei occhi la partenza di Valein II verso i monti Gialli... Poi decisi di seguire i passi di Erest, lasciandole un gran vantaggio come da vostra disposizione, e dunque mia regina, ho visto la figlia di Golieth minacciare Erest con un arco, trascinandola poi all'interno del palazzo. Non ho più potuto far nulla, tanto meno le guardie mi han concesso di entrare... Ma vi posso garantire che l'indomani han trovato sua maestà morta, gettata nel vuoto delle scogliere. Con tutta onestà, mia unica signora, so di per certo che a compiere tale delitto è stata la figlia del vostro acerrimo nemico: Eileen Dei Vadeth, promessa sposa di Néin Garaz. -

    Ondra non poté credere alle sue orecchie; fino a pochi istanti fa reggeva fra le mani una lettera della stessa Erest che già avanzava il pensiero di non riuscire a sopravvivere a chissà quale complotto, e poi ecco che un servitore gli confermò tale scempio.
    Una perdita gravosa, senza ombra di dubbio, ma che poteva rivelarsi un'ottima escamotage per il prossimo passo.

    Oh Erest, mente brillante quanto subdola, avevi programmato anche questo...

    Sorrise sapendo che era proprio nei piani dell'alleata quella di morire, altrimenti non si sarebbe spiegato quell'allontanamento da parte del figlio prediletto.

    - Quindi Nein Garaz non è morto... Bene, poco importa, quel ragazzino non è di certo una minaccia per me. Può essersi tramutato anche in bisonte, ma nulla può sconfiggere la scaltrezza di noi Lanciapietra. A proposito, quella nullità di mio fratello Turrion? -

    Il messaggero rimase in ginocchio, con la mano sul cuore in segno di lealtà assoluta e riprese a parlare.

    - So che ha adottato ufficialmente quel popolano che girava sui Monti Perenni, Ofter, e so che conduce una vita umile in compagnia del figlio di Valein rinnegato, Nenar -

    - Ah, quel vile traditore! È sempre stato attratto dal lerciume ed ora si ritrova a dividerne il letto e pure il cognome, visto che sicuramente avrà dato "Lanciapietra" a quello scarto del regno! -, disse sputando veleno, - aveva ragione mio padre Yorgh, quando asseriva che non era figlio suo! Un senza palle ammorbidito dal puro sentimentalismo! Che sciagura che è capitata a questa famiglia! Meno male che ci sono io...-

    Si alzò, dando la schiena al nano ora in piedi, seguendo le istruzioni della Regina.

    - Fa preparare le mie dame da compagnia e un ambasciatore, quando avremo notizia del rientro di Dréin gli faremo visita... Voglio proprio veder che faccia farà quando gli consegnerò il nome dell'assassina di sua madre, ah! -

    [FINE]
     
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