Mantenere l'apparenza dei fatti

Sili e Eileen

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    La mattina della partenza Sili fu un girotondo d'impegni, che la presero fin dalle prime luci dell'alba; i bagagli furono sistemati a dovere sulla carrozza e le due ancelle non si persero in chiacchiere inutili, svolgendo i loro doveri nel seguire sia la loro neo imperatrice che i due rampolli più giovani nella preparazione per la partenza.

    Le Montagne Azzurre s'erano svuotate in un turbinio d'eventi, lasciando che gli ultimi frammenti di malinconica euforia svanissero con la quotidianità, regolarmente ripresa nelle disposizioni di Ralin e della sua consorte.
    Sili osservò dalla balconata gli ultimi convogli partire, presso i reami lontani, con accanto un Lorin impettito nella sua posizione di futuro principe ereditario; alzò una mano per salutare l'ultima della dinastia dei Garaz, poco prima che il suo fine e caratteristico crine fosse taciuto sotto il mantello, comodamente in sella accanto al re delle Montagne Grige, pronti per il lungo viaggio che li avrebbe visti insieme fino al di là delle Montagne Nebbiose.

    Quando anche questi ebbero lasciato il suo mondo, la nanhobbit riaccompagnò all'interno il fratello, chiedendo ad un servo di reclamare dalle cure del marito il figlio eccitato, così che potessero finalmente mettersi in marcia anche loro per il porto; Elorka le si fece vicina aggiornandola sulle sistemazioni della carrozza, mentre Cuna passò accanto a loro con una cesta di vimini con frutta fresca, coperta da un panno di lino leggero.
    -Per il viaggio, milady. Almeno avremo qualcosa con tui tenere buono i principini- Bisbigliò la nana, facendo alzare gli occhi al soffitto alla compagna e strappò un sorriso all'imperatrice, che mantenne un braccio intorno alle spalle del fratello minore.

    Arsad II arrivò con tutta la sua euforica energia e Sili lo accolse fra le braccia, sentendosi invadere da un sentimento di nostalgia quando questo le sventolò davanti agli occhi l'orsacchiotto di peluche.
    -E tu da dove sbuchi fuori?- Affermò sorpresa, afferrando per un'orecchietta il pupazzo del figlio, vedendo nidi di polvere staccarsi dal pelo fattosi ispido.
    Il figlio snocciolò un racconto formidabile sul suo viaggio per la Terra di Mezzo, degno di un racconto di Bilbo Baggins e la madre scosse la testa divertita, consegnando l'oggetto a Elorka, che lo sbatté di nascosto dagli occhi del bimbo per un paio di volte, liberandolo così dalla sporcizia.
    -Gli ci vorrebbe un bel bagno- Bisbigliò, ma Arsad comparve dalla spalla destra della nanhobbit, puntando un ditino contro l'ancella di questa, corrugando la fronte spaziosa.
    -No bagno.- Affermò contrito e allungò una mano verso la nana per farsi riconsegnare il suo tesoro.

    Lorin rise, scrutando la scena dal basso della sua statura, prima di seguire i familiari verso la carrozza che li avrebbero scortati al porto, dove già le navi attendevano il loro imbarco.
    Quando furono presso di esse, il sopracitato evitò di rivolger parola a Ralin II, rimanendosene ancorato alla veste della sorella, mentre Arsad ricercò la libertà dalle braccia della madre per sgambettare incontro a Nein, che gli rivelò l'impossibilità di accettarlo a bordo.
    Sili rise, vedendo la scena svolgersi in modo così sincero, spostandosi di un passo per dare spazio a Serk, il lupo del marito, così che potesse mettere a tacere quell'ostacolo di principe e far si che la truppa di bambini salisse sulla nave, sotto la sua supervisione.
    Accolse ben volentieri il suo aiuto, stringendogli la mano tesa, mentre le sue ancelle si fiondarono dietro ai due principini, così da non perderli di vista e tenerli lontani dal burbero Re Dréin, salito precedentemente con la moglie, ma mal visto dalla stessa Sili.

    -Tieni d'occhio mio marito, Nein. Penso che stia ancora macerando su quanto è successo poche sere fa con tuo zio...- Mormorò, accogliendo poi le sue parole, che le fecero tirare appena gli angoli della bocca in un sorriso furbetto.
    -Penserò io a lady Mere, non preoccuparti.- e lasciato andare il giovane sull'altra nave si chiese quanto ancora sarebbe durata quella farsa, prima che entrambi avessero dovuto affrontare il conto delle loro bugie.
    Sili non era ingenua ma nemmeno crudele, nel voler smascherare all'amico quanto in realtà si celasse dietro il siparietto che s'era venuto a creare. Anzi, pareva si divertisse a seguirne le vicende, avendone messo al corrente lo stesso Ralin, così che non si facesse sfuggire nemmeno una parola in merito.

    Quando presero il largo si guardò intorno, individuando solo Filia sulla prua della nave, persa in chissà quali pensieri, mentre Lorin e Arsad si rincorrevano nei loro giochi da bambini.
    Si disse che avrebbe dovuto colloquiare con la sorella quanto prima, in modo da risanare un legame che stava prendendo una brutta piega; fu quasi tentata di virare verso di lei, quando le si palesò accanto quella giovane principessa dal crine color dell'oro.
    Le sorrise, ponendosi meglio sulle spalle scoperte quello scialle ad uncinetto, dono della madre, che la proteggeva dalle correnti mattutine.
    -Pare che il tempo terrà per tutto il viaggio. Non amo molto i lunghi tratti su una barca, e li amerei di meno in tempesta.-
     
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    I giorni trascorsi alle Montagne Azzurre passarono velocemente, un po' a causa dei continui festeggiamenti e un po' per le giornate costantemente impegnative, che colsero quasi impreparata Eileen. Il suo regno era molto più piccolo di quello Durin e, le dame da intrattenere erano praticamente sempre le stesse.
    Ma in quel luogo tutte parvero improvvisamente curiose verso la nana straniera, obbligandola a sostare in varie zone del palazzo (le più tranquille e lontane dai maschi) per ascoltare i loro noiosi porblemi quotidiani, elargendo però consigli non sempre visti di buon occhio. Lei era una nana d'Oltremare in fin dei conti e, sebbene una principessa, non era solita risolvere i propri problemi con piagnistei e preghiere.
    Lei prendeva un'ascia e agiva, come precedentemente dimostrato in compagnia dei Bastardi Rossi.

    Tutto sommato si poté dire che fu proprio Eileen ad "usare" quelle giovani ed inesperte nane che, "rapendola" fecero si che la sua maschera rimanesse intatta.

    Viaggiò insieme a Fili, rimanendo il più lontana possibile da Fidel, incrociandolo solo ed unicamente al porto. Gli rivolse un mezzo sorriso di sfida, quando lui si premurò di elargirle quelle parole comunque apprezzate. Era dolce che si preoccupasse, anche se non c'era assolutamente bisogno.

    Ah, quella parte della dama indifesa stava davvero iniziando a starle stretta... Pensò, salendo a bordo per andare a sistemare le proprie cose in cabina.
    Nella solitudine un aggroviglio di pensieri iniziarono a vorticarle in testa, mentre un nodo all'altezza dello stomaco si formò improvvisamente.
    Sarebbe presto giunta la crudele realtà e avrebbe dovuto fare i conti con un matrimonio non proprio tanto desiderato.
    Con che faccia avrebbe rivelato a quell'ignaro soldato la verità?
    Avrebbe dovuto incrociare il suo sguardo ogni giorno, imparando a tacere il cuore e il verbo per non far smacco a Néin, né per gettare una macchia indelebile sul buon nome della sua famiglia.
    Sua madre sarebbe stata così delusa da quell'atteggiamento...

    Deglutì mentre si cambiò d'abito optando per un qualcosa di leggermente più pesante, visto il vento che troneggiava su tutta quella tavola blu.
    Optò per un abito con maniche a tre quarti, di un verde pastello, mentre un cinturone in cuoio adornava il ventre, assottigliandolo nella sua morsa stretta.
    Uscì così dalla sua stanza ritornando in superficie ed incontrò la figura minuta di Sili, ponendosi al suo fianco. Non ebbero avuto mai modo di colloquiare da sole, anche perché Fidel le stava incollato alle gonne quasi come se fosse la sua guardia personale.

    Eileen non era una nana che partoriva cattivi pensieri, però quell'atteggiamento (non conoscendo i veri fatti) le parvero un tantino strani.

    - Non siete una che viaggia per mare? Se devo essere sincera nemmeno io ho mai viaggiato molto sulle imbarcazioni, ma non mi da assolutamente fastidio il mal di mare... Sarà il sangue di Oltremare o più semplicemente ho lo stomaco forte -

    Alzò lo sguardo constatando un cielo limpido e senza nuvole.

    - Il fatto che non ci siano nuvole è positivo, se in questo stesso cielo ci fossero stati raggruppamenti di piccole nuvole non sarei stata così tranquilla ahah! -
     
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    -No, in effetti. Sono una creatura più da terra, anche se non disdegno lasciarmi cullare dalle onde quando sono all'esterno con mio figlio e le mie ancelle. Amo il mare ma non riuscirei a viverci perennemente sopra.- Rispose sincera, guardando la ragazza con dolcezza -Ho viaggiato molto per la Terra di Mezzo, in compenso, visitando luoghi esotici e ricchi, come sperduti e poveri.- Finì, mentre le risa di Arsad s'alzavano da un punto imprecisato, insieme a parole sconclusionate di Lorin.

    Fu Filia a muoversi per sicurezza verso i due principi, facendo innalzare dalla sua figura parole di ripresa per i giochi troppo irruenti, intorno ai marinai presi nel proprio dovere.

    Sili sorrise, nel ripensare quante volte aveva sentito da quella stessa bocca, fuoriuscire la voce squillante e maschile del nano, nei tempi che li videro uniti sotto lo stesso tetto delle Montagne Azzurre: parole riferite molto spesso a Kili, colto in flagranza di reato insieme alla stessa nanhobbit.

    Scosse appena la testa, lasciando che alcune ciocche le ricadessero accanto alle guance morbide, tornando a dare attenzione alla ragazza.
    -Ho saputo che nel viaggio d'andata avete incontrato una tempesta, ma che l'unica imbarcazione che ebbe problemi fu quella della principessa Vhara. Deve essere stata un'avventura terribile quella al quale siete stata sottoposta- Affermò, nel far conversazione, chiudendosi meglio lo scialle davanti al petto.
     
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    - Vivere perennemente sul mare credetemi, non lo farebbe nemmeno un nano di Oltremare... Il richiamo della terra e di ciò che essa custodisce attrae ancora la nostra curiosità, per sfiorare l'idea di colonizzare il mare! -, tirò un lieve sorriso ascoltando la neo imperatrice, trovando sorpresa nelle sue parole.

    - Dunque avete viaggiato? Mi dicevano che alle dame della Terra di Mezzo non fosse concesso tale privilegio... -

    Non che a lei una cosa simile fosse concessa, ma in battaglia (visti gli allenamenti ricevuti) le era permesso partecipare, - questo dimostra quanto le ancelle ne sappiano veramente poco, più dedite a pettegolezzi di corridoio, dovete sapere che io non so molto sulla vostra cultura, non per ignoranza, ma perché giustamente sui tomi non iene riportato tutto nel dettaglio. Si focalizzano molto più sulla religione e su grandi imprese, piuttosto che nel piccolo dettaglio -, spiegò prima di rispondere all'altro argomento avanzato da Sili.

    - Temo che chi sia rimasta spaventata sia stata proprio Vhara, Imperatrice. Vi è stato maremoto, non lo nego, ma fortunatamente nulla di irreparabile ed io ero sicura della bravura dei marinai con cui viaggiavo... Bisogna sempre dare completamente fiducia a coloro che ci conducono, è l'unica speranza che rimane ad un viaggiatore inesperto quando le cose vanno male, d'altronde -

    Si fermò per un breve istante a fissarla, poi non si fece scrupoli nel porgerle una precisa domanda.

    - So che eravate voi a dovervi sposare con Néin. Io ancora non l'ho conosciuto e mi sono fatta molte idee sul suo carattere e sulla sua persona... Certo, ovviamente queste sono supposizioni dettate dal suo comportamento, poiché reputo inaccettabile il fatto che nemmeno abbia avuto modo di presenziare a palazzo. Dunque mi domandavo, visto che il vostro punto di vista è nettamente superiore a quello delle ancelle di corte che hanno avuto l'onore di dormire con lui, com'è questo Néin? -

    A Eileen non sfuggiva niente, sapeva di Margher (come sapeva di altre) e di certo questo toglieva punti in sfavore all'immagine che si era fatta inizialmente del promesso sposo.
     
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    -Mio malgrado ho viaggiato, per lungo e in largo, quando la memoria ha deciso di prendersi una pausa momentanea di anni, nella mia infanzia.- Affermò, rivelandole con placida gentilezza il susseguirsi delle vicende dopo il violento scontro tra i popoli delle Montagne e i draghi usurpatori.
    Le rivelò della fuga nel cuore della sua casa, della caduta e dell'incontro con i due mercanti ed infine dei lunghi viaggi presso le genti della Terra di Mezzo, fino al ricongiungimento con i propri parenti.
    -Temo che se tutto ciò non fosse mai successo i miei viaggi sarebbero solo favole di bambina, sogni di una principessa racchiusa nel suo mondo di feste e balli. Ho sangue hobbit, Tuc, il migliore nelle gesta spericolate, ma il dovere di una nobile mi avrebbe spinto ben poco oltre la soglia della cittadella del regno di mio padre.- Ammise con un lieve rammarico, che sparì quanto subito, per tornare a sorriderle.

    -I piccoli dettagli son bricioline per la storia, ma vengono gelosamente custoditi da coloro che le raccontano, ben lungi dall'affidarsi solo ai libri scritti da panciuti scribacchini.- Fece un piccolo gesto della mano, guardando poi la ragazza con interesse, annuendo alle sue parole.
    -Ho visto quella bambina affrontare con una calma inaudita la straziante guerra sopra le nostre teste, anni fa e nel suo ingresso alle Montagne Azzurre non ho avuto dubbi che la via irta di pericoli che ha affrontato per giungere nel mio regno sia stata un'ennesima prova per il suo coraggioso animo.-

    Attese paziente e ciò non la deluse, quando la principessa dimostrò il principale argomento che sarebbe giunto presto o tardi nella loro conversazione.
    Si prese un momento, lasciandola quindi un po' sulle spine, prima di snocciolare con gentilezza ciò che riguardava il suo più caro amico.
    -All'epoca eravamo bambini, persi nei nostro giochi e sulle spalle un dovere che abbiamo affrontato in diverso modo. Con me non ha mai dato prova di villaneria o maleducazione, presentandosi sempre gioviale e complice in ogni quisquilia fanciullesca. Sarò sincera, nel dirvi che il mio cuore ha sofferto la delusione della mancata unione, poiché sperava d'esser ricambiato dallo stesso. Così non è stato e me ne sono fatta negli anni una ragione.-

    Lasciò cadere un blando silenzio, prima di proseguire tranquilla: -Ciò nonostante la nostra amicizia e complicità non ha subito cambiamenti e affiderei a Nein la mia stessa vita o quella di mio figlio, sicura delle sue azioni e del suo buon cuore. C'è da dire anche che ha un comportamento molto spesso incostante, dettato forse dal fatto d'essere il figlio di re Karan. Quel nano ha dimostrato in precedenza, come ad oggi, d'essere uno spirito libero e indomito. Lo stesso sta diventando Nein: poco avvezzo a seguire i dettami superiori.- Produsse qualche piccolo passo, guardando verso il mare. -Forse è per questo che non si è ancora presentato a voi, trovando negli ordini del padre una qualche imposizione non favorita. Una cosa assai naturale, nel nostro mondo di nobiltà.- Sorrise appena, rivolgendosi nuovamente a lei -Lo stesso principe mi disse, tantissimo tempo fa, che sono fortunati coloro che nascono lontano dalla regalità, poiché sono liberi d'amare. A noi molto spesso l'amore è precluso. Eppure ci sono delle eccezioni...- Non si dilungò ulteriormente su quell'ultimo punto, dimostrando solo il tipico sorriso furbetto ereditato dalla sua metà hobbit.

    -Vedrete che presto avrete modo di conoscerlo, e comprenderete il mio parlato.-
     
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    Non era a conoscenza del trascorso di Sili, nessuno ancora l'aveva delucidata sulla sua infantile scomparsa, né tanto meno lei aveva posto domande in merito. Non era una ficcanaso e sapeva bene che, certi dettagli reali, o venivano confidati o era meglio esserne all'oscuro.

    - Per quanto riguarda l'integrazione di Vhara, son certa sarà un successo. Come avete ben sottolineato, è una bambina carica di coraggio -, disse terminando così il discorso della futura cognata. Non la conosceva poi così bene, anche se la prima impressione fu stata delle migliori.

    - Immagino che abbiate passato anni terribili, non tanto per la compagnia, ma più per il non ricordare. Dev'essere alquanto terribile vivere nell'oblio dell'incertezza delle proprie origini, ma siete la dimostrazione, in fin dei conti, che nulla è impossibile, no? -

    Fu un ringraziamento taciuto, quello che Eileen avanzò, visto che la regina decise di confidare quel pezzo di vita con lei. A quanto pare, visti i legami che scorrevano fra gli imperatori e Nein, avrebbero dovuto senz'altro stringere amicizia.

    - Io a differenza vostra non ho viaggiato molto. Avevo due fratelli, maschi, ma sono morti in battaglia. Mio padre scelse quindi di allenare me, cosa avesse in testa non ne ho idea, molto probabilmente voleva mandarmi al macello... ma a lungo andare le sue gratificazioni iniziarono a piacermi e, di conseguenza, m'impegnai fin troppo nel ruolo. Così tanto che quando decise di risbattermi a cucire e a trascorrere le giornate fra dame e merletti ci rimasi molto male. Ma almeno ho trascorso dieci anni della mia vita a forgiare un lato di me che, altrimenti, sarebbe rimasto silente. -

    Così narrò anche lei, all'altra femmina, le vicissitudini che la coinvolsero, arrivando dunque al soggetto principale: Nein.

    - Ne parlate bene, indubbiamente ha lasciato in voi un'impronta positiva... -, l'ascoltò attentamente ma volse lo sguardo altrove, - accetto di buon grado le vostre parole, ma non son solita lasciarmi condizionare da punti di vista differenti. Mi piace giungere da sola a certe conclusioni, poiché ho imparato che le persone si comportano sempre in maniera differente con i soggetti che si trovano di fronte... Magari a voi risulta così, ma io sarò sua moglie e dovrò passare l'intera vita con lui e, come avete ben sottolineato, dubito ci sarà amore visto che non è possibile sceglierlo. Vi farò sapere comunque, in futuro, se le vostre parole risulteranno essere comprese o meno. -

    Lo sguardo cadde su una botte e, se fosse vuota o piena non parve preoccupare la principessa. Ci si sedette sopra, gli stivaletti iniziavano a fare un po' male.

    - Voi siete sempre stata innamorata di vostro marito o avreste voluto sposare qualcun altro? Magari sapendo che non potevate farlo? -

    Domanda a bruciapelo la sua che, inconsciamente, trovò terreno fertile. Lei si riferiva ovviamente al soldato, ma cosa ne poteva sapere che stava per aprire un vaso di Pandora?
     
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    Fu il suo turno d'ascoltare la principessa, seguendone con lo sguardo i gesti e le movenze, annuendo un paio di volte in quel racconto a specchio.
    Lei non era mai stata addestrata per la guerra, anche se per diletto personale aveva letto e studiato d'antiche tattiche militari, per comprendere un po' di più un mondo che a lei sarebbe stato sempre negato.
    Essere regina, o imperatrice ai giorni odierni, non voleva solo dire essere di sangue nobile e capace di gestire la propria dimora nel lusso e nel beneficio. No.
    Una reale doveva altresì spaziare in ogni arte e conoscenza, per prepararsi ad ogni più piccolo cambiamento nella quotidianità della vita.

    -Mio padre si sarebbe strappato la barba a mani nude, se mi avesse trovato con una spada in mano- Ammise, non nascondendo un riso sincero, guardando la ragazza con radiosità e malinconia -Eppure Fili e Kili ebbero modo di darmi una breve infarinatura, nascosti da occhi indiscreti e dall'ira del nostro patriarca. Da Fili imparai l'arte della difesa, mentre da Kili il suo punto di forza: l'arco.- Spiegò, ricordando di giorni lontani, di merletti spezzati e infangati, taciuti allo sguardo di Thorin ma non alla benevolenza e alla complicità di Bilbo.

    Si mosse anche lei, poggiandosi con un braccio al parapetto della nave, guardando la spuma del mare sospingersi contro la panciuta imbarcazione in movimento.
    Comprese successivamente il punto di vita della principessa e accolse le sue parole, seguendone i successivi quesiti che, purtroppo, ebbero modo di far riaffiorare sul volto della nanhobbit una malinconia impossibile da tacere.
    -Chi non ha mai avuto un amore segreto? Un sentimento sincero nato dall'improvviso desiderio del destino di deriderci?- Sussurrò, guardandosi le dita sottili, al quale solo l'anello di matrimonio la faceva da padrone, come ninnolo prezioso.
    -Per anni ho cercato di comprendere i miei sentimenti verso Nein, nati principalmente dall'innocenza di una bambina. E difatti essi hanno avuto la capacità di evolversi e cambiare, trasformandosi in una solida amicizia fraterna.- Iniziò, carezzandosi la pelle del polso destro senza un preciso intento. -Fra me e Ralin invece... Fu un turbolento scontro il nostro. Dettato da diverse motivazioni in entrambe le parti: io fui sballottata da un pretendente all'altro, mentre lui proveniva da un movimentato viaggio che aveva espanso i suoi orizzonti, taciuti precedentemente da una campana di vetro. Era il dovere a spingerci.-

    Finalmente spostò lo sguardo lontano nuovamente sul presente, verso la ragazza.
    -C'era qualcuno. Forse avrei combattuto per lui, per ciò che provavamo l'uno per l'altra, se il destino non avesse messo voce in capitolo, portandolo via da questo mondo...- Non aveva esitato a rivelarlo alla ragazza, forse perché sentiva che una tale conversazione, con lei, sarebbe rimasta in quell'istante senza trovar sbocco futuro.
    Tacque, rilassando le spalle, reputando Eileen fortunata in tutto quel guazzabuglio reale; qualcosa le diceva che i sentimenti nati fra lei e Nein sarebbero sfociati in una sincerità inaudita e, una volta scopertosi l'altarino, sarebbero stati felici.

    Arsad sbucò da dietro un paio di marinai, correndo verso la madre con impeto infantile, affondando le mani nella sua ampia veste, dove poggiò il visino paffuto.
    -Mamy!- La chiamò, vispo come una lepre, catturato successivamente dalle braccia della madre, che se lo caricò in grembo.
    -Ciao raggiolino di sole, hai finito di far disperare le mie dame?- Domandò retoricamente, vendendo il bimbo ridere e fare le moine, bello e radioso come solo agli occhi di una genitrice poteva apparire il figlio.
    Poteva aver patito una tristezza inenarrabile, Sili, portandola nel cuore dei suoi ricordi; ma nulla poteva farla tornare sui suoi passi, dopo la decisione di seguire i propri doveri, sposando Ralin II.
    Era felice e innamorata e aveva un prezioso dono fra le braccia, che non avrebbe scambiato con tutto l'oro di Arda.

    Con questo pensiero si congedò da Eileen, riferendole che avrebbe dovuto sistemare i bambini, con la promessa che avrebbero colloquiato ancora, prima dell'arrivo e del ritorno.


    -Fine-
     
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6 replies since 1/9/2019, 14:49   108 views
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